Arriva dall'Emilia Romagna un regolamento per la riapertura dei ristoranti: niente più distanza di 2 metri tra i tavoli, niente più obbligo di mascherina o di guanti e potrebbe essere questo un modello per tutte le altre regioni qualora non fosse impugnato dal governo.
Un protocollo che giunge proprio a poche ore dalle riaperture non solo dei ristoranti e bar programmate per il 18 maggio, ma anche delle attività balneari. E sebbene dagli ultimi dati, l’Emilia Romagna risulti ancora tra le regioni con il più alto tasso di contagi, Stefano Bonaccini, il presidente della Regione ha voluto dare un segno concreto per la ripartenza del suo territorio da sempre votato all’accoglienza, avviando così un lavoro che potrà essere d’esempio anche per le altre regioni.
“L’obiettivo del presente protocollo” si legge sul Documento ufficiale approvato mercoledì 13 maggio dalla Giunta “è fornire linee guida e indicazioni operative, omogenee sul territorio regionale, finalizzate a incrementare l’efficacia delle misure precauzionali di contenimento da adottare per contrastare l’epidemia di COVID-19 all’interno degli esercizi di somministrazione alimenti e bevande e alle attività artigianali che vedono per l’asporto o per il consumo sul posto, in funzione dell’avvio della Fase 2 di riapertura“.
Partire dunque con regole sicure per gli esercenti, per i lavoratori e per i clienti, che sono nate dal confronto tra Fipe, istituzioni regionali, e parti sociali che superano le indicazioni dettate dal documento dell’Inail e dell’Istituto Superiore di Sanità pubblicato nei giorni scorsi, che avrebbero costretto tantissimi operatori del settore a rimandare l’apertura.  
Ed ecco cosa stabiliscono le norme regionali in questione per la riapertura dei ristoranti: fondamentale la responsabilizzazione dei clienti nell’assunzione di comportamenti rispettosi delle misure di sicurezza e prevenzione, i titolari degli esercizi sono tenuti ad affiggere all’interno del locale cartelli esplicativi, depliant (anche in più lingue) che informino i clienti sulle regole di accesso e comportamento. No all’autocertificazione perché saranno i commensali ad assumersi la responsabilità di sedere allo stesso tavolo, con distanziamento anche inferiore al metro. Ma la vera innovazione è che saltano i 4mq per avventore, e dei 2 metri tra tavolino e tavolino poiché si sancisce che le persone devono stare ad almeno 1 metro, misura che può diminuire se allo stesso tavolo seggono persone appartenenti allo stesso gruppo familiare. Resta inteso che nelle zone del bancone, destinate ad aperitivi, non si potrà dare luogo ad alcun assembramento. Sempre preferibili gli spazi all’aperto, che lo stesso presidente Conte ha dichiarato saranno concessi a titolo gratuito grazie all’accordo tra Governo e Associazione Nazionale dei Comuni. Per il personale e i dipendenti saranno previsti dispositivi di protezione individuale come le mascherine, e sarà adeguatamente informato e formato, così come sarà necessaria una costante igiene delle mani mediante appositi prodotti, mentre mascherine, guanti monouso e disinfettanti per superfici dovrebbero essere messi a disposizione, non necessariamente gratis, agli ospiti che ne facciano richiesta. Non sarà obbligatoria la misurazione della temperatura corporea per l’ingresso nel locale di dipendenti, che sono comunque invitati ad astenersi dal lavoro in caso di sintomi sospetti e devono presentare certificato medico di avvenuta guarigione se reduci da infezione da coronavirus. Idem per i clienti: solo facoltativo l’utilizzo di pistole o termoscanner. Le attività di pulizia, disinfezione e sanificazione dovranno essere effettuate almeno due volte al giorno, con particolare riguardo a servizi igienici, maniglie di banchi ed armadi, frigoriferi e terminali Pos. La biancheria da tavolo va sostituita ad ogni cambio di cliente, cosi come l’igienizzazione dei tavoli. Ci saranno anche i gel igienizzanti ovviamente.
Inoltre, onde evitare assembramenti all’esterno del locale si prevede, se possibile, la separazione degli accessi in entrata e uscita, oltre al ricorso a sistemi di prenotazione telefonica e digitale con scaglionamento delle presenze. Si sconsiglia l’uso di appendiabiti in comune ed il servizio guardaroba sarà possibile se si eviterà il contatto tra gli abiti e gli altri oggetti personali dei diversi ospiti.
Per il personale di sala si prevede l’obbligo di indossare la mascherina qualora non sia possibile mantenere il distanziamento di almeno un metro, ed i guanti non saranno obbligatori: si predilige una igienizzazione delle mani con presidi sanitari. Restano vietati i buffet a self service. Consigliata l’adozione di menu digitali su dispositivi dei clienti o, in alternativa, si procede alla igienizzazione dei menu dopo ogni uso. L’accesso ai servizi igienici dovrà avvenire evitando assembramenti e i bagni a disposizione dei clienti dovranno essere dotati di prodotti igienizzanti per la pulizia delle mani. Per saldare il conto è preferibile usare sistemi di pagamento digitali (carte di credito, bancomat, ecc.). In ogni caso davanti alla cassa potranno essere collocate barriere di protezione in plexiglass.
Le regole dell’Emilia Romagna per i bar ricalcano quelle adottate per i ristoranti. Quindi ingressi contingentati, affissione cartelli informativi, forme di segnalamento a terra, presenza di dispenser con gel igienizzante. Il servizio al banco deve avvenire con il distanziamento interpersonale di almeno un metro. Tassativamente escluso il fai-da-te, i prodotti in vendita (paste, pizzette, cracker, ecc.) dovranno essere serviti dal personale, possibilmente con servizio ai tavoli. Anche qui distribuiti in modo da garantire la distanza di almeno un metro tra i frequentatori. I tavoli vanno puliti e disinfettati ad ogni cambio di cliente. Si incentivano il take away e la consegna a domicilio. Per quanto riguarda servizi igienici e sistemi di pagamento, anche per i bar valgono le stesse regole dei ristoranti. Le procedure di sicurezza adottate nei locali interni vanno applicate anche per la gestione degli spazi esterni (dehors), con particolare attenzione per il corretto distanziamento tra i tavoli e la loro pulizia e disinfezione.
Le misure sull’asporto e consegna a domicilio prevedono che i cibi siano consegnati in contenitori idonei monouso accuratamente chiusi, sempre nel rispetto della distanza interpersonale di un metro. Alla consegna del prodotto personale dell’esercizio e clienti sono tenuti ad indossare mascherina e guanti monouso. Per le consegne a domicilio, su ordinazione telefonica oppure on line, gli addetti sono tenuti ad indossare mascherina protettiva e guanti monouso e all’atto della consegna devono rispettare la distanza di almeno un metro. Favoriti i sistemi di pagamento elettronici all’atto dell’ordinazione, ma se il pagamento viene effettuato in contanti o tramite Pos portatile, l’operatore provvede alla disinfezione delle mani e del Pos dopo ogni operazione.
 
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