Il Canazzo - il racconto di Rita Del Castillo per il contest

Pubblichiamo uno dei racconti pervenuti per il contest gastroletterario "Il profumo dei ricordi".
Ricordiamo a tutti che il termine per l'invio dei racconti e la registrazione delle ricette è il 30 giugno. Trovate il bando qui.
A questo link invece la ricetta del racconto 
 
È speciale per me perché la preparava sempre mio suocero, tornando dai campi...
Puliva gli ortaggi e quelli meno perfetti li metteva da parte, li puliva, tagliava a pezzetti e poi li friggeva tutti separatamente in olio d'oliva, quando erano pronti li saltava tutti insieme al pomodoro con un soffritto profumato con abbondante cipolla tagliata a pezzetti. Poi diceva sempre non si butta niente, e iniziava a raccontare una delle sue storie affascinanti che parlavano della sua infanzia.
 
Quando ero piccolo con i calzoncini piccoli, e sorrideva quasi malinconico ricordando la sua mamma, continuava il suo racconto...
Quando ero piccolo non si buttava niente, ricordo che insieme a mia madre seduta su una sedia impagliata un po' vecchiotta, ci siedevamo tra i campi, aspettavamo mio padre che raccoglieva le varie verdure tra i filari di terra, era una festa, selezionavano i più belli e i più grossi li mettevamo come soldatini nelle cassette di legno e i più brutti e malandati li mettevamo nella borsa impagliata "La Coffa", sí, proprio quella che adesso di usa per andare a passeggio, diceva, quella bella che è tipica siciliana, che i turisti vogliono portarla per ricordo, e sorrideva come a dire, adesso è un lusso.
Arrivati a casa mia madre li puliva, toglieva le parti brutte, quelle bucate dagli uccelli oppure i bruchi, perché prima non si usavano i pesticidi - diventava serio e aggiungeva: adesso per essere tutto più bello e perfetto, alcuni utilizzano i pesticidi e vendono chi sa che, altro che cibo sano.
Poi continuava a raccontare: li tagliava tutti mia madre, un poco per volta e li metteva 'na pignata ( nella pentola), metteva di tutto iniziava a friggere, e per cercare di arrivare alla quantità che serviva per 10 figli, aggiungeva patate in quantità.
Più ne metteva e più buona era e, se ne rimaneva il giorno dopo, era ancora più buona perché i sapori erano più forti; una parte la portava mio padre per il pranzo in campagna e il resto noi figli facevamo a gara a chi arrivava.
Per lui era una lezione di vita: che bisognava rispettare il cibo.
Mio suocero adesso non c'è più e se potesse vedere che adesso è diventata una tendenza utilizzare gli scarti, sarebbe sicuramente felice che si sia capito che riutilizzare è un bene e che ci sia questa nuova moda di ricette antispreco.
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