Sorpresa: il pizzaiolo veneto sbaraglia la concorrenza nella capitale della pizza
[Sorpresa: il pizzaiolo veneto sbaraglia la concorrenza nella capitale della pizza]
 La Valpoterra di Stefano Miozzo  
Napoli, il risultato del PizzaAward: Stefano Miozzo, da Verona, ha vinto il premio della "pizza più originale del mondo" con una ricetta a base di tartufo e Amarone. Di alta qualità anche le pizze vegane e senza glutine. Seguici anche su Facebook  
di LARA DE LUNA
Tags
Argomenti:
pane e pizza
eventi
campania a tavola
veneto a tavola
Protagonisti:
stefano miozzo
filippo rosato
sara palmieri
ABBONATI A
[Invia per email]
[Stampa]
17 ottobre 2018
1,5mila
Tutti i colori della pizza. Sono quelli che si sono incontrati, intrecciati e poi sfidati durante la serata finale di Pizzaward 2018, il concorso e manifestazione che guarda alla creatività e alle sfide di questo mondo come elemento fondamentale. Arrivato alla terza edizione il concorso, tenutosi a Palazzo Caracciolo a Napoli, "per la prima volta ha festeggiato l'avvenuto riconoscimento dell'Unesco nei confronti di quest'arte", come ha sottolineato Francesca Marino, ceo di MySocialRecipe e organizzatrice dell'evento. Una festa da cui nessuno è stato escluso, come dimostra la stessa decina di finalisti: napoletani e stranieri, sostenitori della pizza vegana ed esperti del senza glutine.
 
[Sorpresa: il pizzaiolo veneto sbaraglia la concorrenza nella capitale della pizza]
 Il vincitore, Stefano Miozzo
Condividi  
Centinaia di pizze iscritte nella "Siae" delle ricette, da cui sono stati selezionati i finalisti prima e il vincitore poi. Vincitore che è la sorpresa all'interno di un'edizione già piena di novità e sollecitazioni, rispetto agli scorsi anni. Nella capitale della pizza napoletana e nel cuore della manifestazione che più di tutte ha sponsorizzato la candidatura dell'arte dei pizzaioli napoletani a patrimonio immateriale dell'umanità, a vincere è stata una pizza gourmet proveniente dal Nord. La medaglia d'oro se l'è aggiudicata, infatti, Stefano Miozzo, della  pizzeria Al Borgo 1964 di Cerea, Verona, con la sua Valpoterra. Pizzaiolo "inizialmente per costrizione, da ragazzo mio padre mi impose di lavorare" e poi per passione, ha portato in concorso una pizza "a rischio" per l'alto numero di ingredienti utilizzati, tutti raffinati e particolari. La pizza "che ben rappresenta la Valpolicella, il territorio di appartenenza" ha una base all'Amarone e sopra "purea di mela e patate, robiola aromatizzata al tartudo e mozzarella fior di latte" come base morbida e, a conclusione del condimento, "culatello affinato al Ripasso, sferificazione di Amarone, prugne essiccate, mollica croccante e lamelle di tartufo". Complessa da realizzare, per ammissione dello stesso pizzaiolo e dei membri della giuria, vuole "trasferire attraverso i suoi profumi - spiega Miozzo - l'orgoglio e la consapevolezza di risiedere in un luogo noto per le sue peculiarità gastronomiche". 
[Sorpresa: il pizzaiolo veneto sbaraglia la concorrenza nella capitale della pizza]
 La Tradizioni, di Sara Palmieri
Condividi  
Oltre alla vittoria di Miozzo, che si è anche aggiudicato l'Award Pizzaiolo Chef, e la Menzione speciale Ais per il Pizzaiolo Sommelier,  notevole in quest'edizione 2018 è stato lo spazio e il peso dato alle nuove correnti della pizza contemporanea. La pizza vegana e la pizza senza glutine, entrambe ben rappresentate, in concorso e soprattutto in finale, nelle figure di Filippo Rosato e Sara Palmieri. Rosato, vincitore dell'Award Miglior Pizza all'estero, ha presentato la sua "On the sea side", totalmente veggie, con "crema all'erba cipollina, mozzarella vegana al riso integrale, pomodorino rosso, pomodorino giallo, olive Kalamata, carote marinate, asparagi di mare, alghe marine, pepe nero". All'unica donna finalista, vincitrice anche di Miglior pizza senza glutine e Miglior pizza in rosa, parte dalla propria esperienza personale di celiaca, per "regalare a tutti un sorriso con la pizza"; all'alba della sua esperienza presso la pizzeria 10 Diego Vitagliano di Bagnoli, ha portato in concorso "Tradizioni", con filetto di pomodoro, origano, formatti misti frattuggiati, basilico e aglio dell'Ufita. 
[Sorpresa: il pizzaiolo veneto sbaraglia la concorrenza nella capitale della pizza]
 Ciro Salvo, vincitore dell'Award Pizzaiolo dell'anno
Condividi  
Oltre al concorso per il "pizzaiolo più creativo", decretato da una giuria di esperti, quest'anno gli organizzatori del concorso hanno fondato una vera e proprio Academy della pizza che ha assegnato alcuni premi speciali. Tra i più importanti, quello alla carriera, assegnato a Enzo Coccia de La Notizia 53, quello al Pizzaiolo protagonista dell'anno, andato a Ciro Salvo, dopo una sfida testa a testa con Francesco Martucci de I Masanielli e Gino Sorbillo. L'award alla novità dell'anno è andato invece alla pizzeria più piccola del mondo: Authentica, l'ultima tra le creature di Franco Pepe.  Ultime, ma non ultime, le menzioni speciali date dagli sponsor dell'evento. Migliore pizza al pomodoro, per La Fiammante, a Gennaro Catapano e la sua Scarpariello di Gennaro,mentre Fabio Cristiano e la sua Bollicine di pomodoro, si sono aggiudicati il Miglior Impasto per Ferrarelle. Una piccola lista che continua con Rocco Cagliostro, Pizzaiolo Emergente per Molino Caputo, la Montanara Romantica di Giuseppe Pignalosa, Miglior pizza fritta per Olitalia e Omaggio a Massimo Bottura di Giuseppe Santoro, premiata dal Consorzio del Parmigiano Reggiano, come Miglior pizza al Parmigiano Reggiano Dop. Tra gli sponsor, vanno inoltre citati Scugnizzonapoletano, Sorì,  Birra Baladin e il Consorzio di Tutela del Prosecco DOC - prodotto sempre più vicino alla pizza -.
Sorpresa: il pizzaiolo veneto sbaraglia la concorrenza nella capitale della pizza