Si è appena conclusa la selezione dei 10 finalisti del contest #pizzaunesco, l’iniziativa internazionale organizzata da Mysocialrecipe, che sostiene la candidatura Unesco dell’arte del pizzaiolo napoletano come Patrimonio Immateriale dell’Umanità, la quale sarà valutata il prossimo dicembre a Seul.
Qualità, creatività e originalità, insieme al rispetto dei requisiti tipici della pizza napoletana: questi i principi alla base del contest, che ha registrato ben 373 pizze in gara, realizzate da 232 pizzaioli provenienti da tutto il mondo e valutate da una prestigiosa commissione presieduta da Enzo Vizzari e composta da Allan Bay, Giorgio Calabrese, Eleonora Cozzella, Fiammetta Fadda e Scott Wiener.
24 i Paesi da cui provengono i protagonisti di questa iniziativa, tra cui Stati Uniti, Canada, Australia, Cina, Corea, Kenya, Russia, Kuwait, Cile, Argentina, Uruguay, Olanda, Marocco, Colombia, Norvegia, Belgio, Romania, Ungheria, Polonia, Austria, Grecia e naturalmente Italia. Forte la componente estera (35 pizzaioli) e quella ‘rosa’, con 28 pizzaiole (di cui 4 straniere) che hanno registrato le loro creazioni più originali sul sito www.mysocialrecipe.com, la prima piattaforma che certifica temporalmente la paternità di una ricetta e che quest’anno ospita tra le pizze in gara anche quelle realizzate da quattro pizzaioli non vedenti. Ciò a dimostrazione dell’importante messaggio sociale e dell’alto valore culturale che riveste la pizza con il suo linguaggio universale, in grado di appassionare sempre più donne.
Ecco i 10 finalisti che si affronteranno nella finale live che si svolgerà la mattina del 14 novembre a Napoli, presso il Mulino Caputo.
Giovanna Alberti(Melbourne, Australia) con ‘pizza Marina’. Sogna fin da piccola la terra dei canguri, dove sceglie di trasferirsi per coltivare il suo sogno. Oggi è Head Chef presso la Woodstock Pizzicheria;
Gennaro Battiloro(Lucca, Italia) con ‘pizza Sensazioni’. Anima della pizzeria “La Kambusa” di Massarosa, Battiloro è un giovane pizzaiolo originario di Torre del Greco ma naturalizzato toscano che, a detta dei più, sforna un prodotto strepitoso;
Raffaele Bonetta(Napoli, Italia) con ‘pizza Ottospek’. Al forno della pizzeria “Ciarly”, Bonetta non manca di dimostrare la sua profonda conoscenza dell’impasto e di portare avanti la sua scelta di usare il metodo della biga e una lievitazione lunga;
Salvatore Grasso(Napoli, Italia) con ‘pizza 1916’, un numero che ha segnato i 100 anni di attività della pizzeria “Gorizia”, nata appunto nel 1916, nel periodo della Grande Guerra, mentre le truppe italiane stavano entrando in Gorizia (da qui il nome del locale);
Ciro Iovine(New York, USA) con ‘pizza Summer’. Dal quartiere di Fuorigrotta a Napoli ne ha fatta di strada, fino alla grande Mela, dove nel Greenwich Village ha aperto la pizzeria “Song ‘e Napule”, una bandiera della pizza napoletana oltreoceano;
Vincenzo Onnembo(Rotterdam, Paesi Bassi) con ‘pizza del Padron’. Nasce a Napoli nel 1982 e dopo gli studi artistici lavora come filmmaker e creative director tra Inghilterra, Italia, Olanda e Belgio. Nel 2014 decide di convertire il suo studio a Rotterdam in una sorta di pizzeria “dopo lavoro” e nel 2016 arriva il progetto “Old Scuola”, dove oggi è pizza chef e storyteller;
Francesco Pone(Napoli, Italia) con ‘pizza Terra Antica’. Nella “Pizzeria 18 Archi”, affacciata sul golfo di Pozzuoli, Pone si dimostra degno successore del suo maestro, Diego Vitagliano;
Carlo Sammarco(Napoli, Italia) con ‘pizza Fior di zucca e alici’. Pizzaiolo della nouvelle vague diventato il simbolo della pizza canotto è titolare della “Carlo Sammarco 2.0” ad Aversa (Caserta);
Clemente Valentino(Forlì, Italia) con ‘pizza Veggie’;
Giuseppe Vitiello(Caserta, Italia) con ‘pizza Doppia’. Vincitore del neocampionato europeo ‘Pala d’oro’ per la sezione “pizza napoletana” e erede della famiglia di pizzaioli più famosi del casertano. Oggi nella pizzeria “La Loggetta” (la più antica e rinomata di Caserta) sperimenta impasti alternativi con curcuma, caffè, cacao, farina semintegrale, multicereali e paprika, ma la vera novità è la pizza ad aria, la cui sana lievitazione non influisce sulla digeribilità.
In attesa di conoscere il vincitore del contest sono stati resi noti i pizzaioli che hanno conquistato quattro delle undici menzioni speciali previste dalla gara e assegnate dai partner di Mysocialrecipe:
Menzione La Fiammante per la “Migliore pizza al pomodoro” a Giuseppe Vesi della pizzeria “Pizza Gourmet” (Napoli) per la pizza “Fantasia di colori e sapori”;
Menzione Fic (Federazione Italiana Cuochi) per la “Pizza Chef – Migliore pizza per l’originalità degli ingredienti” a Mauro Autolitano della “Pizzeria Totò e i Sapori” di Acerra (Napoli) per la “Pizza Tiziano bis”;
Menzione Ferrarelle per la “Migliore pizza per l’impasto” a Giuseppe Pignalosa della pizzeria “Le Parùle di Ercolano” (Napoli) per la pizza “La mia Nerano”;
Menzione Slow Food per la “Pizza Slow – Migliore pizza per la territorialità” a Francesco Capece della “Locanda dei Feudi 2.0” di Filetta (Salerno) per la “Marinara dell’alleanza”.
 
Selezionati i 10 finalisti del contest #pizzaunesco