Sarà rivelato il 14 novembre a Napoli il vincitore del contest #pizzaUnesco, che accompagna e sostiene il la candidatura dell’arte del pizzaiolo napoletano come Patrimonio Immateriale dell’Umanità
Dalla Campania ai Paesi Bassi, dagli Stati Uniti alla Toscana: le provenienze dei 10 finalisti del contest #pizzaUnesco sono le più disparate. Fra i magnifici dieci, anche una donna italiana, che lavora a Melbourne.
Le pizze in gara in questo contest sono state quasi 400, realizzate da 232 pizzaioli provenienti da 24 Paesi. A valutarle è stata una commissione prestigiosa, presieduta da Enzo Vizzari e composta da Allan Bay, Giorgio Calabrese, Eleonora Cozzella, Fiammetta Fadda e Scott Wiener.
Ecco i finalisti di #pizzaUnesco e le pizze presentate:
  • Giovanna Alberti (Melbourne, Australia) con ‘pizza Marina’. È Head Chef presso la Woodstock Pizzicheria;
  • Gennaro Battiloro (Lucca, Italia) con ‘pizza Sensazioni’. Anima della pizzeria “La Kambusa” di Massarosa, Battiloro è un giovane pizzaiolo originario di Torre del Greco, naturalizzato toscano;
  • Raffaele Bonetta (Napoli, Italia) con ‘pizza Ottospek’. Al forno della pizzeria “Ciarly”, Bonetta non manca di dimostrare la sua profonda conoscenza dell’impasto;
  • Salvatore Grasso (Napoli, Italia) con ‘pizza 1916’, un numero che ha segnato i 100 anni di attività della pizzeria “Gorizia”;
  • Ciro Iovine (New York, USA) con ‘pizza Summer’. Dal quartiere di Fuorigrotta a Napoli fino alla grande Mela, dove nel Greenwich Village ha aperto la pizzeria “Song ‘e Napule”;
  • Vincenzo Onnembo (Rotterdam, Paesi Bassi) con ‘pizza del Padron’. Un passato da filmmaker e creative director, oggi è pizza chef e storyteller a “Old Scuola”;
  • Francesco Pone (Napoli, Italia) con ‘pizza Terra Antica’. Nella “Pizzeria 18 Archi”, affacciata sul golfo di Pozzuoli, Pone si dimostra degno successore del suo maestro, Diego Vitagliano;
  • Carlo Sammarco (Napoli, Italia) con ‘pizza Fior di zucca e alici’. Pizzaiolo della nouvelle vague diventato il simbolo della pizza canotto è titolare della “Carlo Sammarco 2.0” ad Aversa (Caserta);
  • Clemente Valentino (Forlì, Italia) con ‘pizza Veggie’;
  • Giuseppe Vitiello (Caserta, Italia) con ‘pizza Doppia’. Vincitore del europeo ‘Pala d’oro’ per la sezione “pizza napoletana”, nella pizzeria “La Loggetta” sperimenta impasti alternativi.
Ora, dopo la selezione dei top 10, ci si prepara a decretare il vincitore nella finale che si svolgerà la mattina del 14 novembre a Napoli, presso il Mulino Caputo. La premiazione si terrà la sera presso il chiostro di Palazzo Caracciolo MGallery by Sofitel.
Nel frattempo sono stati resi noti i pizzaioli che hanno conquistato 4 delle 11 menzioni speciali assegnate da Mysocialrecipe:
  • Menzione La Fiammante per la “Migliore pizza al pomodoro” a Giuseppe Vesi della pizzeria “Pizza Gourmet” (Napoli) per la pizza “Fantasia di colori e sapori”;
  • Menzione Fic (Federazione Italiana Cuochi) per la “Pizza Chef – Migliore pizza per l’originalità degli ingredienti” a Mauro Autolitano della “Pizzeria Totò e i Sapori” di Acerra (Napoli) per la “Pizza Tiziano bis”;
  • Menzione Ferrarelle per la “Migliore pizza per l’impasto” a Giuseppe Pignalosa della pizzeria “Le Parùle di Ercolano” (Napoli) per la pizza “La mia Nerano”;
  • Menzione Slow Food per la “Pizza Slow – Migliore pizza per la territorialità” a Francesco Capece della “Locanda dei Feudi 2.0” di Filetta (Salerno) per la “Marinara dell’alleanza”.
#pizzaUnesco: i 10 finalisti del contest, scelti tra oltre 232 pizzaioli del mondo