La Pizza è il piatto italiano più conosciuto e apprezzato nel mondo, ma è anche il più imitato, con risultati che possono discostarsi in modo totale dall'originale. Come per molti altri piatti e prodotti Made in Italy, esistono iniziative e forme di tutela che servono a garantire l'origine, il confezionamento e il marchio di formaggi, insaccati, vini e specialità territoriali che devono essere realizzate seguendo determinati criteri. Nel caso della pizza, e in particolare di quella napoletana, si è partiti con la denominazione di Specialità Territoriale Garantita, una prima forma di tutela che come cita il disciplinare #PizzaUnesco Da questo primo importantissimo risultato si sono poi aggiunte diverse iniziative finalizzate a candidare la professione dei pizzaioli napoletani, o meglio "L'arte dei pizzaiuoli napoletani" nella lista del Patrimonio Mondiale dell'umanità Unesco. Si è trattato di un percorso lungo e non privo di ostacoli, che ha visto come protagonista l'ex Ministro Alfonso Pecoraro Scanio, e che nel 2015 si è tradotto in un importante successo: il 26 marzo di due anni fa l'arte dei pizzaiuoli napoletani ottenne infatti la candidatura italiana ad entrare nel Patrimonio immateriale dell'Umanità. Un risultato senza precedenti, perché mai prima di allora l'Unesco aveva iscritto una tradizione connessa ad una produzione alimentare, del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali "è riservata al prodotto da forno proveniente da aziende dedicate alla produzione, definite Pizzerie, e destinato al consumatore finale, con le caratteristiche individuate nel presente disciplinare. La "Pizza Napoletana" è una preparazione alimentare costituita da un supporto di pasta lievitata, condita e cotta in forno a legna. Il prodotto si caratterizza per l'impiego di materie prime selezionate direttamente dal produttore e per le tecniche di lavorazione" (Disciplinare di Produzione della Specialità Tradizionale Garantita "Pizza Napoletana" art. i www.politicheagricoleit). e che è stata frutto in un grande impegno da parte di promotori dell'iniziativa, vedi la petizione mondiale #pizzaUnesco e il supporto di testimoniai del mondo della cultura e dello spettacolo, sia in Italia che all'estero. Nonostante questo primo successo, l'esame della candidatura si fermò ma la mobilitazione continuò con un tam tam mediatico tanto battente quanto efficace, il 4 marzo 2016 il Consiglio Direttivo della Commissiona nazionale italiana per l'Unesco, riunitosi a Roma ha deliberato di ricandidare per l'anno 2017 nella Lista dei Patrimoni immateriali dell'Umanità "L'Arte tradizionale dei pizzaiuoli napoletani". La valutazione definitiva della commissione con sede a Parigi avverrà a dicembre di quest'anno. iS PIZZA E PASTA ITALIANA OTTOBRE I 2017 #PIZZAUNESCO L'importanza della candidatura Le ragioni che sottendono questa candidatura sono molteplici, prima di tutto il riconoscimento di una tradizione centenaria, ma della storia, della cultura alimentare e la valorizzazione delle conoscenze tradizionali. Nel 2010 l'Unesco ha iscritto la Dieta mediterranea nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità, su proposta di Italia, Spagna, Grecia e Marocco, definendola "un insieme di competenze, conoscenze, riti, simboli e tradizioni, che vanno dal paesaggio alla tavola", la richiesta dei sostenitori di #pizzaUnesco è proprio quella di valorizzare e tutelare una professione, che di per sé è già un simbolo del Made in Italy e che ha rappresentato e rappresenta tutt'ora l'ingegno, la competenza e il legame con il territorio e la comunità d'appartenenza. Un valore aggiunto quindi non solo per i pizzaiuoli campani, ma anche per tutti i pizzaioli d'Italia e del mondo che si riconoscono in questi valori. La candidatura, però, ha anche l'obiettivo di evitare "contraffazioni" come lo "scippo" da parte degli americani che avevano annunciato la candidatura della "pizza" american-style. Francesca Marino di My Social Recipe a proposito del contest internazionale #pizzaUnesco: My Social Recipe e PizzaUnesco contest In previsione di quella che sembra essere l'ultima chiamata per l'Arte dei Pizzaiuoli napoletani a bene immateriale dell'Umanità, si sono moltiplicate le iniziative per mobilitare istituzioni, personaggi pubblici e dello spettacolo. Nell'ultimo anno sono state raccolte circa un milione e mezzo di firme in 80 paesi, a sostegno della candidatura Gigi D'Alessio, gli atleti azzurri alle olimpiadi di Rio 2016, lo chef Massimo Bottura, il Ministro degli affari esteri e della Cooperazione Internazionale Angelino Alfano e tantissimi altri che affollano la ricca bacheca di celebrità del sito pizzanelmondo.org. Ma anche i pizzaioli sono protagonisti della campagna #pizzaunesco, lo scorso 17 giugno attraverso il sito mysocialrecipe è partito il contest internazionale per registrare le proprie pizze attraverso una competizione on line. "Siamo molto soddisfatti dei risultati della seconda edizione del contest internazionale #pizzaUnesco e stiamo lavorando per il grande evento conclusivo previsto per il prossimo 14 novembre. Per la giuria, presieduta da Enzo Vizzari, non sarà un lavoro facile perché sono tanti i campioni e i pizzaioli famosi che hanno scelto di partecipare per sostenere la campagna di raccolta firme per ottenere il riconoscimento dell'arte dei pizzaioli napoletani come patrimonio immateriale dell'Umanità da parte dell'Unesco. E' il nostro piccolo contributo a una causa di tutti". (111) My Recipe Questa ricetta è mial di C. O. 19 Nel momento in cui scriviamo, la partecipazione si è attestata su 270 pizze originali, registrate da tutto il mondo (Australia, Stati Uniti, Canada, Cina, Colombia, Olanda, Polonia, Romania, Ungheria, Francia, Belgio, Marocco, Kenya e Norvegia). Il contest si chiuderà il primo ottobre e una giuria presieduta dal direttore delle guide dell'Espresso Enzo Vizzari e composta da Fiammetta Fatta ( Chef per un giorno, Cuochi e fiamme) , Allan Bay Corriere della Sera, autore di diversi libri dedicati alla cucina), Eleonora Cozzella (Repubblica Sapori), Giorgio Calabrese ( Docente di Alimentazione e Nutrizione, consulente presso il Ministero della Salute, collabora con le più importanti testati nazionali) e Scott Weiner ( Il senatore dello Stato della California, autore del blog dedicato alle pizzerie di NY). I vincitori del contest verranno annunciati a Napoli il 14 novembre. pizzaUnesco contest ha il patrocinio di presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero delle Attività Agricole e Forestali, Regione Campania, Comune di Napoli, Città Metropolitana, Camera di Commercio, Legambiente, Fondazione Univerde, Associazione Italiana Sommelier e EcoMuseo della dieta Mediterranea di Pioppi, ed è sostenuta da importanti partner commerciali.
#pizzaUnesco contest