Nonostante i dubbi che da sempre aleggiano sulla sua genesi, contesa da Bologna e da Napoli, non si può negare al capoluogo campano un’inesauribile creatività nell’arricchire le ricette di O’rrau’, sovrano indiscusso delle tavole partenopee. Dal 26 febbraio al 4 marzo, ogni angolo della città sarà avvolto dall’inimitabile profumo di ragù: 40 ristoranti napoletani, dai più raffinati alle trattorie storiche, celebreranno questa prelibatezza che ci accompagna da tutta la vita. Ogni locale metterà a disposizione con locandine e depliant un angolo dedicato al racconto delle mille varianti con cui la fantasia dei napoletani ha reso unico il celeberrimo piatto.
I creatori dell’evento sono Luciano Pignataro, fondatore del famoso WineBlog, e la nutrizionista Francesca Marino, CEO di Mysocialrecipe, un sito che raggruppa ricette originali, certificandone la paternità e difendendo così il diritto d’autore. Moderati dalla giornalista Santa Di Salvo, Pignataro e Marino hanno presentato il progetto a Palazzo Petrucci a Posillipo, illustrando ai partecipanti il programma della prima edizione di Ragù 7su7, la settimana dedicata al ragù napoletano. A conclusione, una degustazione organizzata dallo chef stellato Lino Scarallo, accompagnata dal Don Andrea 36.05 di Santacosta e dalla birra del Birrificio Valsugana.
Previsti inoltre due appuntamenti speciali: mercoledì 28 febbraio, alle 19, al Sea Front Past Bar Di Martino, verranno presentati gli abbinamenti proposti dall’AIS – Associazione Italiana Sommelier, alla ricerca del connubio perfetto tra ragù, birra e vino. Venerdì 2 marzo, alle ore 12, presso l’Aula Magna di Eccellenze Campane a Via Brin, avrà luogo “Ragù Symposium”, dove Giustino Catalano e Marco Contursi, insieme al macellaio Sabatino Cillo di Airola, risponderanno alle tipiche domande intorno alla questione: “Qual è la carne indicata?”, “La salsiccia va usata oppure no?”, “Si sfuma con il vino?”.
Una provocazione non da poco per i rivali bolognesi, che nell’ottobre del 1982 depositarono alla Camera di Commercio la loro ricetta elencandone gli ingredienti: carne di suino, carne bovina, pancetta, mortadella, sedano, cipolle, carote, passata di pomodoro, vino, acqua, sale. Ma come spiega l’antropologo e storico dell’alimentazione napoletano Marino Niola, ciò non è sufficiente: occorre tempo, tanto tempo, affinchè i singoli ingredienti diventino una cosa sola. Il ragù è nutrimento dell’anima, non solo del corpo. Un inno alla continuità della vita e all’unione degli affetti. Risultati che non si possono ottenere frettolosamente con pochi salti in padella.
A Napoli festa del ragù, re della città