Il contest #pizzaUnesco fa il bis: nell’anno che stabilirà se la pizza può entrare a far parte o meno del patrimonio Unesco, parte il 17 giugno la seconda edizione della sfida internazionale rivolta ai pizzaioli professionisti. Obiettivo: realizzare la pizza più originale di tutte, ma che rispetti i canoni della ricetta tradizionale. Vale a dire: l’impasto dev’essere, ben lievitato e manipolato in senso rotatorio, i condimenti devono risultare tra loro in equilibrio, la pizza va cotta in maniera uniforme e il cornicione deve risultare rialzato e dorato.

Per partecipare bisogna mandare entro l’11settembre, tramite il sito Mysocialrecipe, foto, video e ricetta passaggio per passaggio che mostrino la propria creazione (o le proprie creazioni: cinque al massimo). Il primo ottobre la giuria - composta dal direttore delle guide Espresso, Enzo Vizzari, dai giornalisti enogastronomici Fiammetta Fadda, Allan Bay, Eleonora Cozzella e Tommaso Esposito, dal foodblogger Scott Wiener e da Giorgio Calabrese, presidente della sezione “sicurezza alimentare” del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare - sceglierà i dieci finalisti che si ritroveranno a Napoli a novembre per l’evento conclusivo live.
Novità di questa edizione sono le menzioni speciali, che saranno assegnate a: migliore pizza per gli aspetti nutrizionali (a cura di Legambiente), pizza “Slow” - migliore pizza per la territorialità (a cura di SlowFood), pizza più letta sul web (a cura di Mysocialrecipe), migliore pizza per l'originalità degli ingredienti
 (in collaborazione con la Federazione Italiana Cuochi), miglior abbinamento vino-pizza (a cura dell'Associazione Italiana Sommelier), migliore pizza per l'impasto (a cura di Ferrarelle), miglior pizza fritta (a cura della rivista Italia a Tavola).

Nel frattempo il cammino verso il riconoscimento della pizza come bene del patrimonio Unesco va avanti: un milione e trecentomila firme raccolte fin qui in tutto il mondo. Ma si punta ad almeno due milioni.
#pizzaUnesco, al via il secondo contest per pizzaioli