Pizza, nata in Italia ma amata nel mondo. Non ha confini di censo, cultura e scelte alimentari. La candidatura della pizza italiana nella lista dei beni patrimonio dell'Umanità trova quindi tutti d'accordo. E mentre si cerca di arrivare a 2 milioni di firme per la candidatura, i pizzaili si sfidano nel contest #pizzaunesco
Iniziative per tutta la Penisola si susseguono nel nome della pizza, italiana sì ma ormai - appunto - patrimonio del mondo. Così il prossimo 27 settembre una giuria di critici gastronomici e food writer dichiarerà la pizza vincitrice del contest #pizzaunesco tra le dieci ricette finaliste, selezionate durante l'estate tra le 130 candidate di quasi cento pizzaioli provenienti anche da Usa, Inghilterra, Spagna, Austria, Cina, Giappone, Argentina.

La gara, organizzata da www.mysocialrecipe.com, il primo portale di registrazione di ricette, si svolgerà presso il Molino Caputo, main sponsor con Olitalia e La Fiammante del contest, e saranno premiati nello splendido chiostro di Palazzo Caracciolo in una serata alla quale parteciperanno tutti i big del mondo della pizza.
A sfidarsi: Pasqualino Rossi con la pizza "Vivadella, Mauro Autolitano con la "pizza Tiziano", Maria Cacialli con " 'a Carrettiera", Davide Civitiello con la sua "Pomodorosa",  Vincenzo Esposito con "un bacio a Furore", Carmine Paduano con "pizza a sorpresa", Giuseppe Vaccaro con "Terra mia", Gaetano Giglio con "AmatriciaMia", Vincenzo Lettieri con "Tripudio" e Bernardo Sollo con "Vivi al Sud".
Nella giornata mondiale della Pace, parliamo di pizza e di Unesco